Un edema è un accumulo di liquido nei tessuti del corpo. Quando è di origine traumatica, l’edema si può formare in seguito a contusione, distorsione o frattura. L’edema può comparire poche ore dopo la contusione e i tessuti diventano dapprima molli e la cute pallida, fredda, lucida e a volte cianotica fino a che compare il vero e proprio gonfiore.
Importante sapere che l’edema è una reazione di difesa del corpo, non il problema, come spesso si crede, e che la sua risoluzione è sempre la conseguenza della guarigione del trauma sottostante che l’ha causato.
La guarigione di un edema è relativamente semplice e priva di complicazioni se di origine traumatica. Tuttavia, se è grave ed è presente un’eventuale ematoma sono indicati trattamenti locali per favorirne il riassorbimento come: Bagni di contrasto alternando acqua calda e fredda, preferire posizione con l’arto interessato sollevato, linfodrenaggio per veicolare i liquidi in eccesso, impacchi di argilla preparata che ha il vantaggio di essere completa di prodotti naturali che ne aumentano l’efficacia.
In ogni caso la risoluzione del problema è regolato da fattori biologici che hanno bisogno del loro tempo per portare a termine la guarigione. Molto spesso possiamo capire che il trauma sta procedendo positivamente verso la guarigione proprio con la riduzione dell’edema stesso.
Senza dubbio sempre più spesso vediamo più frequentemente pazienti con patologie croniche. Non dobbiamo pensare che solo l’artrosi o patologie simili ne siano la causa. Qualsiasi tessuto come tendini, muscoli o nervi, possono essere coinvolti in problemi cronici di varia natura. Per definizione si considera cronico un problema che persiste dai 3 ai 6 mesi.
Il nostro obiettivo è trovare una soluzione per affrontare tali problemi e raggiungere una migliore qualità della vita.
Vediamo come si può aiutare a gestire i problemi cronici in modo positivo:
La fisioterapia può aiutare a gestire i problemi cronici in modi diversi, offrendo una varietà di trattamenti e tecniche mirate a ridurre i sintomi. Può essere utilizzata per alleviare il dolore, migliorare la funzionalità delle articolazioni e dei muscoli, migliorare la postura, prevenire o rallentare ulteriori danni e lesioni, ripristinare la forza e l’equilibrio, ridurre l’infiammazione e promuovere il benessere. Inoltre può fornire una valutazione completa delle abilità motorie, un’educazione personalizzata su come affrontare meglio i problemi cronici e supporto psicologico per affrontare le sfide emotive associate al problema cronico.
Inoltre, è importante parlare con il proprio medico o fisioterapista se si verificano cambiamenti nella condizione o se si notano nuovi sintomi che non sono stati precedentemente discussi durante le visite mediche o le sedute di fisioterapia.
Perché è importante modificare il proprio stile di vita:
Per ottenere risultati duraturi dei problemi cronici, è fondamentale che il paziente intraprenda modifiche nello stile di vita. Un programma di esercizio mirato può contribuire a ridurre il dolore cronico, migliorando la flessibilità e la forza muscolare. Una dieta sana ed equilibrata può fornire nutrienti essenziali necessari per mantenere un buon livello energetico e fornire le riserve di energia necessarie per sostenere le attività quotidiane. Inoltre, il controllo del livello di stress psicologico può contribuire a ridurre eventuali aggravamenti della condizione.
Come avere effetti duraturi nel tempo:
Per ottenere effetti duraturi è importante impegnarsi nel processo di guarigione ed eseguire gli esercizi prescritti con regolarità e precisione. Il programma di fisioterapia dovrebbe anche incorporare tecniche conservative come l’applicazione di calore, utilizzo di elettromedicali, stretching muscolare o manipolazione vertebrale per alleviare il dolore associato al problema cronico. Inoltre, è importante mantenere alta la motivazione a lungo termine attraverso l’impegno di comportamenti salutari nelle attività quotidiane. Seguendo queste linee guida e avendo cura della propria salute generale si possono ottenere risultati duraturi con una gestione attiva delle patologie croniche.
Molte persone hanno una vita sedentaria oppure trascorrono la maggior parte del tempo nella stessa posizione, senza prestare la dovuta attenzione alla postura del corpo.
Sebbene questo possa sembrare innocuo, le posture scorrette nelle attività quotidiane possono avere un impatto negativo sulla salute e sulla qualità della vita. In questo post esamineremo come le posture scorrette si manifestano nella vita di tutti i giorni e come è possibile correggere tali posture per evitare conseguenze negative a lungo termine.
Ci sono diverse ragioni per cui il fattore tempo può influire sui problemi fisici causati dalla permanenza in una posizione, anche se corretta.
Anche se una posizione può sembrare comoda all’inizio, il mantenimento di quella posizione per un lungo periodo di tempo può creare tensione e stress sui muscoli e sulle articolazioni, che possono portare a dolori e fastidi.
Inoltre, la mancanza di movimento e la scarsa circolazione sanguigna dovute alla permanenza in una posizione per un lungo periodo possono causare problemi come formicolio, gonfiore e persino sovraccarichi muscolari e articolari a lungo termine. Ad esempio, una persona che si siede per molte ore al giorno può sviluppare una postura scorretta e dolori alla schiena, alle spalle e al collo, mentre una persona che sta in piedi per molto tempo può sviluppare dolori ai piedi, alle ginocchia e alla schiena.
Di seguito facciamo qualche esempio per i casi più frequenti e molto spesso trascurati.
Potrà sembrare strano ma ci sono anche posizioni che credevamo di assoluto riposo e invece contribuiscono, e non poco, ai fastidi che accusiamo:
Stare in piedi o seduto in posizione corretta è il primo passo per prevenire i disturbi della schiena:
Sbaglia chi si ingobbisce, tenendo le spalle e in avanti. È una posizione molto frequente anche quando crediamo di rilassarci, come ad esempio seduti sul divano, e porta inevitabilmente a un sovraccarico della colonna vertebrale.
Passate molte ore al volante?
il dorso deve essere ben sostenuto dallo schienale ma attenzione all’inclinazione del sedile che dovrebbe essere di circa 15/20°. Importante comunque trovare l’inclinazione meno dolorosa per la schiena e, ogni tanto, nei viaggi più lunghi, variare un po’ l’inclinazione del sedile oltre a fare brevi soste e alcuni movimenti di stretching.
Per chi ama leggere prima di dormire:
sdraiatevi vicino alla testata del letto e mettete uno o due cuscini dietro al dorso in modo da sostenere la schiena fino a sotto le scapole. Questo per evitare di flettere solo il collo che verrebbe sovraccaricato con inevitabili fastidi. Appoggiate il libro in grembo e reggetelo con le due mani.
Tra lavori di casa, stirare è uno dei più faticosi per la schiena:
Appoggiate alternativamente ogni piede su un rialzo di 20 centimetri: il peso non graverà tutto sulla colonna. Evitare di stirare per tempi troppo lunghi senza pause.
Portare pesi con le braccia grava su tutta la schiena:
Portare un peso con un braccio curva la colonna aumentando il rischio di discopatie. Bilanciatevi con due pesi o spostate spesso la borsa da una mano all’altra.
Tenere il peso vicino al tronco per evitare l’effetto leva che aumenterebbe in carico sul tronco oltre che sulle braccia,
Alzarsi da letto può essere impegnativo per la schiena:
Perciò giratevi su un fianco, appoggiate la mano sul materasso e tiratevi su facendo leva sul braccio.
Non alzatevi mai bruscamente, dando un colpo di reni in avanti. Questo movimento causa una brusca contrazione della muscolatura dorsale.
Per sollevare un peso:
piegatevi sulle ginocchia e rialzatevi stendendo le gambe: lo sforzo graverà sugli arti inferiori e non sulla colonna. E’ lo sbaglio di gran lunga più frequente anche se tutti ne conoscono i rischi.
Vostro figlio fa i compiti:
la scrivania deve essere sgombra e spaziosa per non costringerlo in posizioni innaturali. L’altezza del piano è giusta se i gomiti del bambino stanno piegati ad angolo retto.
Quando rifate il letto seguite questa regola:
accovacciatevi o appoggiate un ginocchio a terra e mantenetevi diritte. Così il carico si distribuirà sulle gambe e non solo sulla colonna vertebrale.
Nei lavori di casa e in ogni altro tipo di attività:
curvare la schiena in avanti, anche di pochi gradi, e mantenersi piegati a lungo è pericoloso: la colonna, infatti, viene sovraccaricata e si rischiano contratture muscolari e sovraccarichi articolari.
Volete sedervi per far riposare la schiena?
Scegliete un divano o una sedia con schienale alto, che sorregga la colonna magari con supporto sulla zona lombare. Se siete nella posizione giusta, con piedi a terra, le vostre gambe sono a 90 gradi. Posizionare gli arti su supporti come tavolini o simili sovraccarica la schiena perchè il nostro peso, anche se crediamo di riposare ed essere comodi, si scarica nell’area di appoggio.
Volete sdraiarvi per far riposare la schiena?
Scegliete un divano con lo schienale alto, distendetevi sulla schiena. Se siete nella posizione giusta, con piedi appoggiati sopra lo schienale, le vostre gambe sono a 90 gradi. E’ la posizione di scarico migliore per chi soffre di sciatica. È un modo per scaricare da qualsiasi peso i muscoli contratti del dorso.
La posizione migliore per dormire è quella sul fianco:
perchè la colonna è tenuta diritta se il materasso è abbastanza rigido. Così evitate alla spina dorsale una dannosa curva che affatica inutilmente i muscoli del dorso. La posizione prona, o a pancia in giù, affatica molto la cervicale e la posizione supina, a pancia in sù, per chi è molto rigido nella zona lombare può diventare, dopo alcune ore, molto dolorosa.
Riguardo della rigidità mattutina:
Molto spesso arrivano pazienti che raccontando il loro problema lombare descrivono che il loro momento peggiore della giornata è la mattina quando si alza dal letto dovuto alla notevole rigidità e inevitabile dolore locale che però passa nel giro di poco tempo. Questa situazione, anche se può sembrare strano, per chi ha già problemi cronici alla schiena è normale in quanto, a differenza di quanto si crede, durante la notte la rigidità già presente aumenta sempre di più arrivando a svegliare la persona anche durante la notte nei casi più gravi.
In sintesi, anche se la posizione può sembrare comoda all’inizio, la permanenza prolungata in quella posizione può portare a problemi fisici significativi. Per prevenire questi problemi, è importante fare pause frequenti, cambiare posizione e fare esercizi di stretching e movimento regolari durante il giorno.
L’edema osseo alla tibia dopo trauma contusivo rappresenta una condizione clinica non frequente, ma potenzialmente invalidante. La sua diagnosi precoce tramite risonanza magnetica e la scelta di un trattamento appropriato sono essenziali per la prevenzione delle complicanze e per il recupero ottimale della funzionalità articolare. In questo post voglio raccontare un caso di edema osseo alla tibia risolto con terapie non farmacologiche, descrivendo le caratteristiche cliniche e radiologiche della patologia, i passi seguiti durante il trattamento e i risultati ottenuti.
I trattamenti adottati: tecarterapia e terapia induttiva ad alta potenza:
Come trattamento del caso, è stata proposta una terapia combinata che consisteva nella tecarterapia e nella terapia induttiva ad alta potenza .
La tecarterapia prevedeva la somministrazione di radiofrequenza direttamente nell’area della tibia interessata, mentre la terapia induttiva utilizzava un dispositivo speciale che forniva un campo magnetico pulsato a alta intensità.
Entrambi i trattamenti sono stati somministrati per tre volte a settimana per sei settimane consecutive, ognuno dei quali durava circa 20 minuti.
I risultati del trattamento: dopo due mesi dall’ultima seduta
Dopo due mesi dall’ultima seduta, il paziente ha riportato un significativo miglioramento del dolore e della funzionalità articolare. La risonanza magnetica ha mostrato una riduzione significativa dell’edema osseo alla tibia, con la scomparsa quasi completa delle lesioni all’interno dell’osso.
Il dolore è notevolmente migliorato, con la ripresa quasi completa del movimento nell’articolazione del ginocchio interessato.
Rispetto ad altri casi simili il miglioramento è avvenuto in tempi molto più brevi.
Questo lavoro si inserisce negli sforzi per fornire nuovi approcci non farmacologici nei traumi che spesso colpiscono le persone, offrendo così nuove possibilità di cura senza effetti collaterali.
In conclusione, l’edema osseo alla tibia può essere trattato con successo con terapie non farmacologiche. La scelta della terapia più appropriata dipende dalla gravità dei sintomi e dalle caratteristiche individuali del paziente. La combinazione di terapie, come la riduzione dell’attività, la fisioterapia con trattamenti mirati può aiutare a ridurre il dolore e ad accelerare il processo di guarigione. Prima di intraprendere un trattamento, tuttavia, è fondamentale discutere con un medico le opzioni più appropriate per ogni singolo caso.
La gestione dell’ansia e della paura è una parte fondamentale della risposta terapeutica in fisioterapia. La fisioterapia è una disciplina che si concentra sulla prevenzione, sulla correzione, sulla riabilitazione del movimento e la riduzione del dolore di un individuo.
La gestione dell’ansia e della paura può aiutare i pazienti a vivere più serenamente e a sentirsi più sicuri durante le sessioni di terapia. In questo post esamineremo come la gestione dell’ansia e della paura possa influenzare la risposta terapeutica in fisioterapia e forniremo alcune strategie pratiche per gestirle.
Le strategie per gestire l’ansia e la paura del paziente:
Gestire l’ansia e la paura di un paziente durante una sessione di fisioterapia è un compito fondamentale per i fisioterapisti. Comprendere le preoccupazioni del paziente e individuare le strategie più adatte per aiutarlo a superarle può essere la chiave per un intervento di successo. Una buona comunicazione con il paziente è essenziale, sia per rassicurarlo che per poterlo incoraggiare a partecipare attivamente al processo riabilitativo. Ci sono diversi modi per gestire l’ansia e la paura, tra cui: offrire un ambiente sicuro e tranquillo, parlare con il paziente in modo chiaro ed empatico, ascoltare attentamente le paure del paziente ed essere aperti alle sue domande. Inoltre, è importante fornire al paziente informazioni dettagliate sulla procedura e sugli obiettivi della terapia.
L’importanza di una diagnosi precisa:
Una diagnosi, da parte del medico specialista, accurata è fondamentale nella pratica fisioterapica. Effettuare una valutazione precisa consentirà al fisioterapista di personalizzare l’intervento più adatto al caso specifico. Una diagnosi precoce aiuterà anche il paziente ad accettare meglio la propria malattia o condizione, offrendogli maggiore consapevolezza della situazione. Il fisioterapista potrà così suggerire le migliori linee guida terapeutiche e riabilitative per affrontare il problema in modo appropriato. Inoltre, una diagnosi tempestiva può aiutare a prevenire complicazioni future e migliorare notevolmente i risultati terapeutici.
Come spiegare con parole semplici il problema:
Spiegare il problema in modo semplice e comprensibile è un altro modo efficace per gestire l’ansia del paziente durante la fisioterapia. È importante che siano usate parole familiari al paziente in modo da renderlo più consapevole della situazione e facilitarne l’accettazione della malattia o condizione. L’uso di terminologie mediche o tecniche complesse può infatti generare confusione o frustrazione nel paziente, rendendo più difficile la comprensione del problema. Inoltre, spiegando con parole semplici il problema si può anche incoraggiare il dialogo tra fisioterapista e paziente, poiché quest’ultimo sarà in grado di porre domande direttamente a chi ha effettuato la valutazione fisica.
L’uso delle indagini strumentali per confermare la diagnosi:
Le indagini strumentali rappresentano un ulteriore metodo utile per gestire l’ansia del paziente durante la fisioterapia, anche se molti studi scientifici hanno verificato che la maggioranza di questi non sono sempre necessari .
Utilizzando questi strumenti diagnostici, è possibile confermare o negare una diagnosi presunta in base a dati concreti ed evitare che il paziente sviluppi false credenze riguardo alla propria salute.
Questo tipo di approccio può contribuire a ridurre il livello d’ansia del paziente, poiché conferma o smentisce qualsiasi supposizione sulla malattia o condizione di cui soffre. Inoltre, l’utilizzo di indagini strumentali come ecografie, radiografie o TAC può offrire al medico e al fisioterapista informazioni precise sullo stato di salute del paziente e supportarne le terapie successive.
Come evitare che il paziente crei dei pensieri negativi riguardo la sua salute
Mentre il focus principale della fisioterapia è quello di migliorare la qualità della vita del paziente, è anche importante che non si creino pensieri negativi riguardo alla propria salute durante il trattamento terapeutico.
Per evitare quest’eventualità, i fisioterapisti devono prestare particolare attenzione all’atmosfera generale nell’ambulatorio: devono cercare di trasmettere fiducia nel processo riabilitativo ed evitare comportamenti che possano generare ansia o stress nel paziente.
Inoltre, utilizzando frasi positive e incoraggianti durante la sessione di fisioterapia è possibile motivarlo a continuare con gli esercizi anche quando si sentirà stanco o demoralizzato. Infine, offrire consulenze regolari sulle terapie in corso può contribuire a mantenere elevato il morale del paziente durante le sedute terapeutiche.
La gestione dell’ansia e della paura è un aspetto importante in fisioterapia. I fisioterapisti hanno la responsabilità di prendere in considerazione il benessere emotivo dei loro pazienti per aiutarli a raggiungere i risultati terapeutici desiderati. L’uso di tecniche di gestione dell’ansia e della paura può contribuire a ridurre lo stress, la tensione muscolare, l’ipertonicità e altri disturbi che possono influenzare negativamente il progresso nella fisioterapia. Pertanto, la gestione dell’ansia e della paura è una parte essenziale del trattamento fisioterapico e può aiutare i pazienti a ottenere i migliori risultati dalle loro sessioni di terapia.
I miglioramenti ottenuti grazie alla fisioterapia possono avere un significativo impatto sulla qualità della vita di tutta la famiglia. Quando un membro della famiglia soffre di una disabilità fisica o di dolori cronici, questo può influire negativamente sulla sua capacità di svolgere attività quotidiane, sul suo umore e sulla sua vita sociale. Questo a sua volta può influire negativamente sul benessere emotivo e sulla qualità della vita dei membri della famiglia che lo circondano.
La fisioterapia, lavorando per migliorare la mobilità, la forza e la funzione del paziente, può aiutare a ridurre il dolore e a migliorare la qualità della vita del paziente. Questo può avere un effetto positivo sulla sua capacità di svolgere attività quotidiane, sul suo umore e sulla sua vita sociale. A sua volta, questo miglioramento può avere un impatto positivo sulla qualità della vita dei membri della famiglia, migliorando la loro vita quotidiana e aumentando la loro felicità e benessere emotivo.
Inoltre, la fisioterapia può aiutare a prevenire ulteriori infortuni o danni, garantendo una maggiore stabilità e sicurezza per il paziente e per la sua famiglia. Questo può aumentare la loro fiducia e il loro senso di sicurezza, migliorando ulteriormente la loro qualità della vita.
La fisioterapia e l’osteopatia sono due discipline che hanno come obiettivo il trattamento di una varietà di disturbi muscolo-scheletrici. Entrambi i tipi di terapia possono essere molto utili, ma ci sono alcune importanti differenze tra loro. In questo post vedremo le principali caratteristiche della fisioterapia e dell’osteopatia, in modo da aiutare il lettore a decidere quale è la migliore per le proprie esigenze.
Le basi teoriche della fisioterapia e dell’osteopatia:
La fisioterapia è una branca della medicina che si occupa del trattamento di disturbi muscoloscheletrici, neurologici e cardiovascolari attraverso l’utilizzo di tecniche di terapia manuale, esercizio fisico e strumenti elettromedicali. La fisioterapia si basa sull’applicazione di principi scientifici e sull’apprendimento di tecniche specialistiche che permettono al fisioterapista di attuare un trattamento efficace.
L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che ha come obiettivo quello di ristabilire l’equilibrio tra corpo, mente e spirito. Si basa sulla palpazione del tessuto connettivo, sul riequilibrio degli organi interni, sull’integrazione neuromuscolare e sull’analisi posturale. L’osteopata utilizza la manipolazione fasciale e articolare con altre tecniche che mirano a migliorare il benessere generale del paziente.
Pur avendo molti obiettivi, e spesso tecniche, in comune pensiamo che il miglior modo per capire come si applicano sul paziente le due metodiche è che la fisioterapia esamina prima di tutto la sede del problema poi, se necessario, valuta le aree adiacenti oppure tutte le possibili cause lontane dalproblema stesso. Mentre l’osteopatia fa esattamente il contrario: non valuta la sede ma prende in considerazione tutta la persona cercando di individuare i blocchi articolari o le alterazione dei tessuti che possono essere lacausa del disagio.
Le tecniche utilizzate nella fisioterapia e nell’osteopatia:
La fisioterapia può utilizzare tecniche quali il massaggio, lo stretching, la mobilizzazione articolare attiva o passiva, le manipolazioni vertebrali, la riabilitazione motoria ed altro ancora, per aumentare la mobilità articolare, alleviare il dolore e migliorare la funzionalità dell’area interessata.
L’osteopatia prevede l’utilizzo di diversa tecniche, tra cui: la manipolazione manuale connettivale e articolare, tecniche cranio-sacrali oppure viscerali per migliorare la mobilità articolare e ridurre il dolore in modo da prevenire eventuali problemi futuri ed aumentare il benessere generale del paziente.
Le indicazioni terapeutiche della fisioterapia e dell’osteopatia:
La fisioterapia può essere utilizzata per trattare vari disturbi muscoloscheletrici come mal di schiena, dolori alla spalla o al collo; la riabilitazione post-operatoria di protesi e fratture, malattie neurologiche come ictus o sclerosi multipla; malattie cardiovascolari per riabilitare pazienti che hanno subito un’infarto o altra patologia cardiaca, malattie respiratorie come asma o enfisema; malattie infiammatorie come artrite reumatoide; patologie dello sport; cefalee e vertigini di origine cervicale.
Invece l’osteopatia è indicata nel trattamento delle disfunzioni articolari, muscolari ed osteo-articolari croniche o acute; nella gestione del dolore; nella gestione di problemi di natura neurovegetativa, nella prevenzione e trattamento degli infortuni sportivi; nel trattamento delle disfunzioni temporomandibolari, spesso in collaborazione con l’odontoiatra; nella cura delle malformazioni congenite nei neonati o acquisite durante la vita.
Le differenze tra fisioterapia e osteopatia:
La fisioterapia e l’osteopatia sono entrambe terapie efficaci per trattare una vasta gamma di disturbi. Entrambi i tipi di trattamento mirano a migliorare la qualità della vita del paziente attraverso la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione. Tuttavia, ci sono alcune importanti differenze tra le due terapie che è importante considerare quando si sceglie una forma di trattamento. Sia la fisioterapia che l’osteopatia possono essere utilizzate per trattare una vasta gamma di disturbi, ma ciascuna offre un approccio diverso alla cura del paziente. Prima di scegliere un trattamento, è importante discutere con il proprio medico o con un professionista sanitario qualificato per determinare quale terapia sarà più adatta alle proprie esigenze.
La terapia induttiva ad alta potenza è una forma di fisioterapia strumentale dove si utilizzano campi elettromagnetici ad alta potenza, circa 600 volte più potenti della normale magnetoterapia, con lo scopo di attivare vari processi biochimici cellulari.
Cos’è la terapia induttiva
E’ una tecnica di trattamento fisioterapico che prevede l’utilizzo di un campo magnetico della potenza di 3 Tesla creato mediante dispositivi appositamente progettati. Il campo magnetico generato in questo modo viene poi applicato sulla regione interessata all’obiettivo terapeutico, con l’obiettivo di migliorare la circolazione sanguigna e ridurre il dolore. Questa tecnica è stata sviluppata originariamente nel settore della medicina sportiva ma ora è utilizzata anche nel trattamento di alcune patologie acute e croniche.
Effetti terapeutici
I principali effetti terapeutici ottenibili tramite la terapia induttiva riguardano la riduzione del dolore, la normalizzazione della circolazione sanguigna, il rilassamento muscolare, la stimolazione della guarigione delle lesione l’attenuazione dell’infiammazione. Inoltre, può avere effetti positivi sulla funzionalità articolare, sulla resistenza muscolare e sulle neuropatie.
Modalità di applicazione
La terapia induttiva viene generalmente eseguita in ambulatorio da un fisioterapista specializzato. Il trattamento si basa sull’applicazione di impulsi magnetici ad alta frequenza direttamente sulla zona interessata. Il campo magnetico generato ha una durata variabile a seconda della patologia da trattare, ma di solito non supera i 20 minuti. La frequenza degli impulsi magnetici varia anch’essa a seconda del tipo di patologia da trattare ed è regolata dal fisioterapista in base alle condizioni del paziente.
Controindicazioni
La terapia induttiva non è consigliabile per le persone affette da condizioni cardiovascolari gravi come insufficienza cardiaca congestizia, aritmie cardiache o ictus recenti. Inoltre, non è indicata per coloro che hanno un pacemaker o altri dispositivi elettronici impiantati nel corpo. Inoltre, non è consigliabile per le donne in gravidanza e per le persone che soffrono di epilessia o tumori maligni.
Elenco delle patologie trattabili con la terapia induttiva
La terapia induttiva può essere utilizzata nel trattamento di diverse patologie croniche, tra cui: artrosi, lombalgia cronica, tendinopatie, borsite, epicondilite, cervicalgia cronica, dorsalgia cronica, nevralgie e mialgie croniche. Può essere anche usata per alleviare i sintomi associati a traumi sportivi come distorsioni e stiramenti muscolari. Inoltre, può avere effetti benefici nell’ambito della rieducazione funzionale post-operatoria e nella gestione del dolore cronico neuropatico e oncologico.
La terapia induttiva offre un modo alternativo per gestire i nostri problemi fisici in particolare quando altre terapie non hanno avuto successo.
Indipendentemente dal tipo di trattamento scelto, non occorre che l’applicatore entri in contatto diretto con la pelle. L’applicatore, infatti, funziona efficacemente anche attraverso i vestiti. In tal modo, l’applicazione risulta semplice e il trattamento discreto. Il trattamento con COMPACT-II è un’esperienza piacevole per il paziente: non è affatto doloroso, anzi, è accompagnato da una piacevole sensazione di stimolazione dei tessuti.
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La terapia può essere utilizzata per varie patologie come:
Le cadute accidentali sono un problema di salute pubblica che può avere conseguenze molto gravi. Ogni anno, milioni di persone soffrono di lesioni e invalidità a seguito di queste cadute. La prevenzione è fondamentale per ridurre al minimo il rischio di incidenti. In questo articolo esamineremo le cause delle cadute accidentali, nonché i metodi più efficaci per prevenirle.
1. Quali sono le cause delle cadute accidentali Le cadute accidentali sono una delle principali cause di lesioni gravi nella popolazione anziana, in particolare nella fascia di età superiore a 65 anni. Le persone con mobilità ridotta o patologie croniche possono essere più soggette a tali incidenti.
In particolare, le persone che soffrono di artrite, demenza o disturbi neurologici, come Parkinson, sono più esposte a questo pericolo. Inoltre, l’esposizione a farmaci come sedativi, antipsicotici o alcol può aumentare il rischio di caduta. Altre cause note includono carenze nutrizionali, disturbi dell’equilibrio e della mobilità, scarso esercizio fisico e ambienti ostili.
2. Come prevenire le cadute accidentali L’adozione di misure preventive può contribuire a ridurre il numero di cadute accidentali. La prima misura è quella di effettuare un accurato screening medico per riconoscere i fattori di rischio. Inoltre, è importante fornire agli anziani informazioni sulle possibili conseguenze delle cadute e incoraggiarli ad intraprendere un programma regolare di esercizio fisico per migliorare la forza muscolare e l’equilibrio. Ulteriori misure preventive includono l’utilizzo di dispositivi di sicurezza quali rampini e corrimani installati lungo le scale o gli altri percorsi interni alla casa. L’utilizzo di dispositivi di illuminazione nell’ambiente domestico può anche contribuire a prevenire le cadute accidentali.
3. Quali sono i possibili traumi dovuti alla caduta Le conseguenze delle cadute possono essere estremamente gravi e comprendono la frattura dell’anca, lesioni alla testa e al torace e lussazioni articolari. Oltre alle lesioni fisiche dirette causate dalla caduta, c’è anche il rischio di complicanze associate all’immobilità prolungata che può verificarsi dopo una caduta grave. Tra queste complicanze vi sono infezioni del tratto urinario e polmoniti da decubito.
4. Quali sono le terapie e le norme comportamentali da adottare per prevenire le cadute accidentali Una volta identificati i fattori di rischio, è importante adottare misure preventive per ridurre al minimo il rischio di caduta accidentale. Queste misure comprendono la valutazione dello stato nutrizionale, l’adozione di programmi regolari di esercizio fisico mirati a migliorare forza muscolare e equilibrio, l’utilizzo di dispositivi di sicurezza in ambiente domestico ed eventualmente un cambiamento nella medicazione se si presume che sia correlata alla caduta stessa. Inoltre, è importante ricordare che i farmaci sedativi o antipsicotici possono causare una diminuzione della vigilanza e della coordinazione motoria; quindi importante chiedere al medico o al farmacista se un farmaco può aumentare il rischio di caduta.
5. Come aiutare i soggetti a rischio di caduta Gli anziani devono essere incoraggiati ad adottare misure preventive per prevenire le cadute in modo da preservare la loro autonomia e salute generale. Possono anche beneficiare dell’aiuto offerto dagli assistenti sociali o dai servizi domiciliari specializzati nelle attività quotidiane come la preparazione dei pasti, lo shopping o lo spostamento in luoghi diversi durante la giornata. Se un individuo è già stato vittima di una caduta, è opportuno rivolgersi a specialisti come neurologi, fisioterapisti o terapisti occupazionali i quali strutturano programmi individualizzati basati sull’analisi del contesto abitativo e sulla valutazione funzionale del paziente al fine di prevenire ulteriormente il rischio di nuove cadute accidentali. Le cadute accidentali delle persone sono un problema di salute pubblica che può portare a conseguenze devastanti. Le cause possono essere molteplici, ma in ogni caso prevenirle è possibile, grazie alle terapie appropriate e al monitoraggio costante della salute. Prendere coscienza di questo problema e adottare le misure preventive è fondamentale per salvaguardare la salute dei nostri cari.
Senza ombra di dubbio posso dire, dopo molti anni di professione, che il massaggio profondo è la tecnica di terapia manuale che ancora oggi è insostituibile anche se da sola spesso non è sufficiente a risolvere tutti i problemi.
I motivi che la rendono così importante sono diversi e sicuramente il più significativo è che abbiamo, nella maggior parte dei casi, a che fare con problemi cronici che se non trattati adeguatamente difficilmente possiamo sperare di avere miglioramenti nel medio e anche, nei casi più fortunati, nel lungo periodo.
Non possiamo pensare che da sola sia in grado di modificare problemi che nel migliore dei casi dura da diversi anni ma con l’aiuto di altre tecniche come le mobilizzazioni articolari attive o passive, tecniche osteopatiche e l’esercizio fisico si possono ottenere risultati soddisfacenti per la gestione e il mantenimento del risultati.
Ciò non toglie l’importanza di questa tecnica che permette al fisioterapista di trattare con molta precisione tensioni muscolari, o meglio connettivali, a volte molto dolorose, che altrimenti non sarebbero raggiungibili con altri metodi.
Utilizzata, nella maggior parte dei casi, per dolore e rigidità della schiena ha, inoltre, un’ effetto che si rivela molto utile a pazienti che svolgono attività sportive in quanto il miglioramento ottenuto permette anche di migliorare le proprie performance atletiche dovuto al fatto che liberando le fasce muscolari queste sono in grado di sviluppare al meglio la loro forza.