Una premessa importante: in presenza di vertigini è sempre necessario informare il proprio medico che, oltre alla visita, valuta la necessità di fare anche accertamenti più approfonditi tramite visite specialistiche.
Appurato che i sintomi non dipendono da cause più importanti va detto che la vertigine di origine cervicale è una condizione abbastanza frequente e normalmente con decorso benigno.
Questo tipo di vertigine provoca un notevole grado di handicap nella vita quotidiana e spesso è responsabile di stati ansiosi o vere e proprie fobie.
I sintomi più frequenti vanno da un senso di instabilità a perdita di equilibrio nei movimenti veloci. In genere non c’ è mai la sensazione che la stanza ruoti intorno a noi.
Tempo fa si riteneva che la causa principale fosse un problema circolatorio dovuto al restringimento di due arterie che transitano all’interno delle strutture vertebrali ma studi recenti hanno dimostrato che i piccoli muscoli sottoccipitali e i nervi che originano da C1 a C3 hanno collegamenti diretti con l’apparato vestibolare, quindi in grado di creare questi sintomi.
Anche cefalee, nausea oppure, in casi più rari, formicolio nella testa possono essere causati dalle stesse strutture.
Oggi si ritiene che alcune patologie cervicali, come i colpi di frusta, patologie muscolotensive e le cervicoartrosi possano provocare disturbi dell’equilibrio inviando informazioni alterate al Sistema Nervoso Centrale.
Anche attività che prevedono carichi sulle braccia o posture prolungate, come nei lavori sedentari, possono nel tempo creare le condizioni per sviluppare questo problema.
Nella valutazione fisioterapica già nella postura si possono riscontrare alterazioni che favoriscono questo quadro clinico: ad esempio l’atteggiamento in cifosi dorsale con conseguente iperestensione cervicale tende a sovraccaricare le aree interessate.
Ma solo con test provocativi, che mirano a sollecitare i tessuti coinvolti, troviamo un quadro più preciso in quanto andando a testare le aree interessate con movimenti mirati oltre a riprodurre i sintomi sono estremamente utili per stabilire quali tecniche usare.
Come sempre la comprensione del problema e la specificità del trattamento, che si deve adattare perfettamente alle caratteristiche del paziente, ci permette di ottenere risultati veloci e per quanto possibile stabili nel tempo.
Le terapie fisioterapiche per la vertigine cervicale hanno lo scopo di ripristinare il corretto funzionamento del sistema vestibolare e di alleviare i sintomi. Tra le tecniche più utilizzate ci sono:
– La mobilizzazione cervicale, che consiste in movimenti dolci e controllati delle vertebre cervicali per migliorare la flessibilità e la circolazione del collo
– La manipolazione cervicale, che consiste in movimenti rapidi e precisi delle vertebre cervicali per ridurre le compressioni nervose o vascolari
– La terapia manuale, che comprende massaggi, stretching e tecniche di rilassamento dei muscoli del collo e delle spalle
– La riabilitazione vestibolare, che consiste in esercizi specifici per allenare l’equilibrio e la coordinazione tra occhi e testa
– La terapia posturale, che consiste in esercizi per correggere le posture scorrette e prevenire le recidive.
Inoltre, è bene seguire alcuni consigli pratici per prevenire o ridurre gli episodi di vertigine cervicale, come:
– Evitare movimenti bruschi o repentini della testa
– Mantenere una buona idratazione e una dieta equilibrata
– Dormire con un cuscino adeguato e non troppo alto o morbido
– Praticare regolarmente attività fisica moderata.
La vertigine cervicale è una condizione che può compromettere la qualità della vita di chi ne soffre. Per questo è importante rivolgersi a un professionista qualificato per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.